lunedì 1 giugno 2009

Pronta per l'Auser!

In un mondo dove la vecchiaia femminile deve essere nascosta attentamente, la ruga sul volto di una donna sembra essere la più nefasta disgrazia, sinonimo della bellezza in rovina e, dall'altra, l'esperienza maschile una sorta di oggetto magico fiabesco dai mille poteri che permette a chi lo possiede di regnare incontrastato, mi preparo, contenta, ad incontrare le signore dell'Auser. L'associazione è nel mio paesello costituita quasi totalmente da energiche vecchiette che non nascondono la loro veneranda età, anzi, la rendono motivo di vanto. Avendo organizzato attività per la biblioteca comunale e per l'Arci, le ho già incontrate e conosciute. Sono attive, pronte ad utilizzare il pc, a navigare su internet, a cantare, a fare sport ed a partecipare alle varie presentazioni di libri. Nella terza età riscattano con coraggio una vita di fatica, soddisfano la loro voglia di conoscenza, di dialogo e collaborazione. Impiegano il loro tempo in tutte quelle attività da cui in passato sono state tenute lontano a causa della loro condizione di donne. Ogni loro ruga, sguardo lucido e mano tremante esprime la bellezza del tempo che trascorre riservando costantemente sorprese, gioie e dolori. Stare con loro talvolta è faticoso, ma sempre piacevolmente confortante: hanno la capacità di ironizzare in modo dissacratorio su qualsiasi situazione e persona. Sono schiette, prive di malizia; la semplicità con cui ti chiedono con "chi fai l'amore" o commentano qualche pettegolezzo paesano è disarmante. La loro voglia di vivere è così esuberante, forte, inarrestabile che non è possibile non venirne travolti.
Oggi devo recarmi da loro, assieme agli altri candidati, per chiedere il voto. Alcuni ragazzi in lista con me, che forse non le conoscono troppo, hanno la convinzione di trovare un gruppo compatto di anziane un po' rimbambite: non hanno idea di ciò che li aspetta. Durante il progetto dei "Quaderni della Memoria", ho avuto l'occasione di intervistarle sulla seconda guerra mondiale: se i ricordi passati erano spesso mitizzati, epopee eroiche infarcite di antiche parole dantesche, il loro costante riferirsi alla politica presente si caratterizzava per pragmatismo, sintesi e piena coscienza dei propri bisogni. Non basterà, quindi, distribuire qualche volantino e fornire indicazione di voto, il confronto con loro sarà il più duro della campagna elettorale, ma senza dubbio anche il più divertente.