tag:blogger.com,1999:blog-41087264792396361472023-07-17T22:09:45.731-07:00la coscienza di lisistrataDiario al femminile, personale e collettivo della campagna elettorale '09.Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.comBlogger41125tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-10772378057834665632010-02-12T03:04:00.000-08:002010-02-12T03:31:43.863-08:00Dopo Rosarno...<div align="justify">Il fenomeno migratorio è parte strutturale della storia dell'umanità, la nostra penisola perno tra Oriente e Occidente, tra Settentrione e Meridione è l'emblema di immense immigrazioni e emigrazioni. Occorre, alla luce di questo, adottare una nuova prospettiva, una lettura che vada oltre la gestione di quello che è definito un problema momentaneo frutto di una situazione economica a livello internazionale molto squilibrata. L'immigrazione rappresenta una grande opporunità di crescita civile e culturale per tutti, un'occasione imperdibile per scardinare lo sterile egoismo della "nostra" società che, innalzando costantemente squallidi muri, finisce per sentirsi sempre insicura e assediata. L'incontro con persone con narrazioni travagliate, spesso difficilmente comprensibili, non deve provocare pietas e tolleranza, ma deve fornire l'input per mettere il proprio I<em>o </em>in discussione, creando reti di condivisione comunicativa volti alla consapevolezza dell'esistenza dell'<em>Altro.</em> L'alterità, perché sia tutelata, necessita di ascolto e accoglienza, mentre rifiuta l'omologazione, dunque la riduzione ad un'unica identità. Lo stare nelle differenze è il vero fulcro dell'uguaglianza. Una società complessa aperta e rivolta al futuro deve essere in grado di coniugare diritti e doveri, vissuto individuale e immaginario collettivo. Questa è l'unica via percorribile per evitare la marginalizzazione e il ripetersi di fatti come quelli accaduti a Rosarno, senza dimenticare che dove vi è latenza di diritti, quindi disagio, si trova perfettamente a proprio agio la criminalità organizzata. Questa battaglia culturale appartiene a tutti, ma, in primis, alla scuola, alla politica e ,anche, ai media perché l'ignoranza semina pregiudizi, questi alimentano la paura ed essa fa crescere in modo strisciante il razzismo. </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-60710994819741143302009-11-29T13:24:00.001-08:002009-11-29T13:24:58.435-08:00<a href="http://alessiaballini.it/?p=15">http://alessiaballini.it</a>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-48600661100942195472009-11-10T00:41:00.000-08:002009-11-10T00:43:43.043-08:00Commento al post di Iamarf, per ribellarsi all'ipocrisiaSfrutto tale post molto bello per dare sfogo alla mia indignazione davanti al ridicolo dibattito sul Crocifisso.Premettendo che sono atea, non battezzata e vissuta per anni a scuola tra ore di alternativa (che per altro la riforma Gelmini elimina, togliendo le compresenze, ma questo è altro discorso) e preghiere fatte recitare come canzoncine dalla maestra brava, ma un po’ “all’antica” , mai mi sono posta il problema di quel piccolo crocifisso circondato da cartelloni e cartine geografiche, semplicemente perché era un oggetto di arredo, al pari di una tenda, o di una lavagna. Ora allibisco davanti a tanti politici che con molta ipocrisia strumentale si affrettano a difendere quell’oggetto chiamandolo simbolo della tradizione, confondendo, per altro così, fede e prospettiva storico- culturale. Nessuno mette in dubbio che quella Croce sia legata alla nostra tradizione, per definizione classica, giudaico-cristiana; quell’espressione di dolore umano e altruismo ha ispirato tanta arte e filosofia;il nostro stesso modo di pensare è intriso di quel Cristo. In tal senso la vicenda di Cristo è centrale nella nostra Cultura, analogamente alla ricerca della verità da parte di Edipo, o alla democrazia ateniese. In realtà, la questione è un’altra: il Cristo in Croce è simbolo religioso, è vessillo cattolico, è espressione di una fede maggioritaria in Italia. Fu introdotto ufficialmente nelle classi, mi pare, con i Patti Lateranensi nel 29, che riconoscevano, appunto, il Cattolicesimo come la sola religione in Italia e proprio in quanto simbolo religioso tanti politici, oggi, lo sfruttano per creare una guerra tra religioni e così guadagnare il consenso delle gerarchie ecclesiastiche. Qui scatta la mia indignazione: possibile che ancora nel 2009 non si riesca a riconoscere la scuola come luogo laico, al di là della questione Crocifisso, aperto a tutti. Mi chiedo come sia accettabile che i paladini della Croce con arroganza vogliano imporsi sugli altri, portare avanti scontri , dimostrando, così, di essere dimentichi dei valori di quella Croce:difesa delle minoranze, propensione verso l’altro, condanna dell’egoismo. La stessa Chiesa non dovrebbe sottrarsi a questo giochino: non dovrebbe ribellarsi a chi lascia morire uomini in mare e poi si fa difensore del Crocifisso? Forse anche in Italia, come in tutta Europa, potrebbe essere giunto il momento per scindere politica e religione…Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-43762470305378926622009-10-15T00:04:00.000-07:002009-10-15T00:08:03.023-07:00svegliamoci!!!<a name="5718036365533993167"></a><span style="font-size:85%;"> Riporto l'appello contro le offese del belusconismo alla dignità, all'intelligenza, all'autonomia delle donne.</span><br /><br /><br />QUEST'UOMO OFFENDE NOI DONNE E LA DEMOCRAZIA: FERMIAMOLO È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un’arma politica di capitale importanza, nella mano dei Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l’esercizio di critica, l’autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l’anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo. È lì per cantare con il capo, per fare eco al capo, per mettersi a disposizione del capo, come avviene nelle fiere promozionali o nei dispotismi retti sul culto della personalità. Le qualità giudicate utili per gli show pubblicitari si trasformano in doti politiche essenziali, producendo indecenti confusioni di genere: ubbidienza e avvenenza diventano l’indispensabile tirocinio per candidarsi a posti di massima responsabilità. Diventano il burqa gettato sul corpo femminile, per umiliarlo sulle scene televisive e tramutarlo in arma che ferisce tutti e tutto. Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest’uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo.<br /> Michela Marzano<br /> Barbara Spinelli<br />Nadia Urbinati<br /><br /><a name="comments"></a>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-7773724243597608072009-08-01T00:19:00.000-07:002009-08-01T00:54:28.946-07:00Festa democratica alias de L'Unità...<div align="justify">Davanti ad una bottiglia di vino, dopo aver servito come <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">volontari</span> tutta la sera, nelle torbide sere d'estate <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">dicomanesi</span> è ancora possibile incontrarsi; giovani, anziani, nati a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Dicomano</span> e persone approdate, per strani giochi del destino, nel nostro paese intessano tra loro fili robusti di amicizia e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">condivisione</span>.</div><div align="justify">La festa democratica, alias de L'Unità, è questo, è un patrimonio di civiltà e amore <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">inestimabile</span>, affonda le proprie radici nel dopo-guerra, ma anno dopo anno è pronta ad evolversi, sempre includendo tutti. Quest'anno hanno fatto il loro ingresso i bambini <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">allegramente</span> agitati del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Saharawi</span>. Alla festa non hanno trovato compassione, pietà, ma gente disposta ad accoglierli come bambini , come sguardi furbi da stimolare e da sgridare. La festa è solidarietà priva di tolleranza, perché è un magma informe ricco di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">accoglienza</span> naturale in quanto originata da una legge morale interiore che non necessita di precetti imposti. </div><div align="justify">Si litiga per la politica e per il modo di condire la pizza: con una birra o un bicchiere di vino il puzzle si ricompone e l'armoniosa quiete si <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">ristabilisce</span> (il metodo Obama a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">Dicomano</span> viene perseguito da più di mezzo secolo).</div><div align="justify">Compatisco chi da snob di sinistra rifiuta tali luoghi, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">rifugiandosi</span> in locali radical tristi, dove, come nel miglior stile <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">berlusconiano</span>, la sostanza si riduce alla peggior forma, quella <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">superficiale</span>, omologata, tristemente contenuto di niente.</div><div align="justify">La festa è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">tutt</span>'altro che sinonimo di semplicità: è abbondanza di differenze, è <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_14">crogiolo</span> di idee <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">radicalmente</span> alternative, è pensiero e prassi.</div><div align="justify"></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-62359123409497017162009-07-25T09:34:00.000-07:002009-08-01T00:11:43.481-07:00amare risate<a href="http://www.spinoza.it/">www.spinoza.it</a>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-8387176326414833912009-06-30T10:55:00.000-07:002009-07-02T07:45:10.335-07:00Capo-gruppoQuesto spazio nato come diario di una campagna elettorale potrebbe divenire un luogo di sfogo dei miei primi mesi come capo-gruppo...<br /><br /><div align="justify">Con molte incertezze e perplessità conclamate, infatti, sono stata scelta come capo-gruppo. </div><div align="justify">In questi giorni animati dall'adrenalina della nuova esperienza riscopro la passione per l'impegno, per l'esserci sempre, per l'agire guidati sempre da una grande u-topia all'orizzonte.</div><div align="justify">Sto scoprendo solo adesso anche quanto sia complesso il mediare, lo stare in equilibrio tra le diverse prospettive del Sindaco, del Partito e dei cittadini.</div><div align="justify">Ogni parola diviene pietra e attenta devo misurarla, meditarla, nel timore costante che vi sia qualche incomprensione. Stare nelle connessioni è tremendamente faticoso, si è sempre in bilico tra l'imporre le proprie idee e l'accettare quelle altrui, fra il voler dimostrare di essere in grado e la ricerca di aiuto. La collaborazione nella pratica diviene una continua accettazione reciproca, quindi certo condivisione, ma ardentemente cercata. Nessun dialogo è naturale, spontaneo, senza impiego di energia e del resto il suo stesso procedere non è mai pre-definito e automatico. Occorre tanto coraggio perché dalla sala del Consiglio nel destato Palazzo, alla piazza è un estenuante rischio frutto dell'eterno rimettersi in gioco.</div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-48473634540373142942009-06-23T07:35:00.000-07:002009-06-23T07:38:07.200-07:00<p><a href="http://tinyurl.com/nlmznf">http://tinyurl.com/nlmznf</a></p><p>Riporto con piacere il link segnalatomi da Iamarf, firmiamo l'appello di Amnesty International!!!</p>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-83063887120674988452009-06-23T03:13:00.000-07:002009-06-23T03:39:04.415-07:00Dove lo sguardo di tutti non può arrivare<div align="justify"><em>Sta girando su <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">facebook</span> un video amatoriale iraniano, un immagine traballante filma il momento più tragico ed intimo: la morte. Una giovane ragazza, colpita dalla polizia, tra le urla strazianti di amici, abbandona la vita, gli occhi si girano e il dramma si consuma. Ho deciso di pubblicare quel contributo prima di vederlo per intero. Ho agito spontaneamente mossa dai miei <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">pre</span>-giudizi: la necessità di dare spazio sempre e comunque all'informazione al di fuori dei canali consueti e gerarchizzati, l'importanza di restituire voce a coloro che per ragioni politiche internazionali ed economiche non hanno il diritto di descrivere gli avvenimenti secondo una personale e inedita ottica. <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">Osservati</span> quei cinquanta secondi lunghi un'eternità col cuore in gola e gli occhi socchiusi, quasi per proteggermi, una strana sensazione mi pervade e l'idea di informazione libera che renda giustizia a chi combatte per grandi cause politiche non ha più spazio tra i miei pensieri. Nella testa rimbomba assordante <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">esclusivamente</span>'immagine di quegli occhi, del tremendo indescrivibile ultimo respiro su un asfalto insanguinato. La vita ha un valore troppo alto per divenire un'immagine, l'ennesima bandiera da consumare e gettare. Dove finisce il politico e inizia l'intimità? Nello sguardo dell'altro l'uomo vede il proprio, gli occhi sono gli elementi centrali della rete globale, della comunicazione, della condivisione di intimità e partecipazione, ma forse <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">esistono</span> sguardi non <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">catturabili, </span>non riproducibili per la massa.</em></div><div align="justify"><em>Rifletto, ma intanto tolgo quel video dal mio profilo. </em></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-24109100770589030592009-06-21T08:29:00.000-07:002009-06-21T08:33:00.948-07:00PetitionPer difendere la libertà della rete contro il disegno di legge sulle intercettazioni <strong>firma </strong><br /><strong><a href="http://www.firmiamo.it/norettifica">http://www.firmiamo.it/norettifica</a></strong>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-1205257262021907602009-06-17T23:48:00.000-07:002009-06-18T00:21:01.574-07:00Cos'è la comunicazione senza ascolto?<div align="justify"><em>L'ascolto non <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">esiste</span> più, in <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">questi</span> giorni ho sperimentato su me stessa questa paradossale deformazione del mondo connesso. Il mondo dell'intelligenza connettiva e collettiva sembra sempre più pervaso da false reti, da relazioni unidirezionali, egoiste arroganti e totaslmente aride. Un mondo di connessi, non per comunicare, condividere e trasformarsi insieme, ma per compiere splendidi monologhi, senza minimamente interessarsi all'altro, acolui che dovrebbe essere causa e scopo del proprio agire comunicativo.</em></div><div align="justify"><em> Ieri ho sostenuto un esame, il professore, dopo essersi presentato con un'ora di ritardo, ha iniziato a sostenere esami allucinanti, non trovo vocabolo migliore per <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">descriverli</span>. Seduta davanti a lui in una stanza dall'aria soffocante vedevo quel canuto personaggio sfogliare i libri nel programma d'esame, leggere il titolo dei paragrafi per chiederne il contenuto, mi sembrava, appunto, di essere la sfortunata vittima di una tremenda allucinazione. Come si può all'università, laurea magistrale, impostare una conversazione in tal modo? In realtà non era neanche un dialogo, posta la questione, infatti, il docente allegramente non ascoltava, ma iniziava una lettura disperata di quei libri voluminosi per cercare la domanda successiva. Il mio esame è stato un monologo ridicolo e triste. Il voto è stato standard, 29 quasi per tutti, del resto in che modo avrebbe potuto espletare quella parte burocratica senza minimamente essersi proteso verso l'anima al suo cospetto.</em></div><div align="justify"><em>Tornata a casa mi sono precipitata all'ennesimo incontro per la formazione della giunta. Cinque persone intorno ad un tavolo, ciascuno esprimeva le proprie idee senza curarsi minimamente delle esposizioni altrui; intorno alla stesso nucleo:la situazione comune, ruotavano quegli individui come elettroni su orbite differenti destinati a non incontrasi mai , <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">neppure</span> per un tremendo sbaglio, nessun salto di orbita, nessun ripensamento nato dalla riflessione sulle parole dell'altro. Improvvisamente il segretario dichiara concluso l'incontro, tutti improvvisamente sono d'accordo su tutti i punti dell'ordine del giorno, pur avendo affermato fino a quel momento opinioni diverse secondo prospettive differenti , mi sono persa qualche passaggio?</em></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-5805248254762467282009-06-15T10:24:00.000-07:002009-06-15T10:50:34.827-07:00Disordine<div align="justify"><em>Fra poche ore prenderà avvio <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">ufficialmente</span> la danza degli incarichi, la segreteria di stasera sotto l'aulico ordine del giorno "analisi del voto" sarà l'apoteosi dello scontro velato, della falsità sorridente, dell'incertezza e della paura. Dovrei preoccuparmi: mi sono impegnata, ho ottenuto ottimi risultati ed ora dovrei lottare per conquistarmi lo spazio, la legittimazione. Non duello, però, ho riposto la spada, o forse non l'ho mai sfoderata. Certo più volte sono stata invasa dall'amarezza, in continua <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">difensiva ho urlato le mie ragioni</span>, ma adesso non voglio sgomitare per un riconoscimento che per essere tale dovrebbe avere la naturalezza di un dono autentico.</em></div><div align="justify"><em>In questi giorni mi sento divisa tra un'infinità di mondi, per affrontare questo Giugno infuocato dovrei essere un'automa efficiente, una donna <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">cyborg</span> in grado di assumere tante identità al momento giusto, invece trascorro le giornate fuori-luogo. L'entropia dentro di me sta aumentando a ritmo vertiginoso, di ora in ora il disordine mi assale lasciandomi completamente disorientata: in facoltà medito sui fatti politici del mio paesello, alle riunioni locali mi distraggo assumendo l'ottica distante di chi ha letto notizie ben peggiori sui giornali, infine a lavoro mi preoccupo per gli esami. Sono costantemente de-localizzata, i miei pensieri non sono in grado di sincronizzarsi col mondo fisico, con le situazioni che vivo.</em> <em>Questo post nella sua confusione, del resto, è il massimo emblema di tutto ciò. </em></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-37760298229286119052009-06-10T11:43:00.000-07:002009-06-10T11:46:23.593-07:00Nel segreto della cabina...<span style="font-size:78%;">Riporto il post di commento all'interessante post di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">Iamarf</span> "Al margine di alcune vicende elettorali"</span><br /><br /><div align="justify"><em>“…senza che mai nessuno sia riuscito a progettarle a tavolino.” Questa frase è illuminante, l’incertezza e l’imprevidibilità sono le componenti centrali della vita del singolo e dell’intera comunità.Ritornando ai fatti elettorali, da cui la mia mente ancora non riesce a staccarsi, i risultati nel mio paese hanno dimostrato che l’urna si fa sempre più segreta e imprevedibile: gli iscritti non seguono più le direttive del partito, danno le loro preferenze secondo la propria coscienza, secondo un evolversi di rapporti e dialoghi che finiscono per costituire una <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">rete</span> sommersa non visibile ai più, ma realmente autentica e partecipata. Molti ormai rifiutano le tradizionali fonti d’informazione ortodosse e cercano, così, vie alternative: labirinti faticosi e difficili da percorrere. La rete emerge dall’abisso della vita sociale intrappolando positivamente tutti e spiazzando i vecchi topoi fisici e mentali. Se la rete è vera, non può essere né progettata né manipolata perché dentro sé possiede le potenzialità per respingere <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">qualsiasi si</span> tentativo di dominio. Il vero problema sono <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">allora</span> i fasulli reticoli ricchi di nodi e connessioni che come i vecchi ipertesti sono in realtà legami aridi, falsi, imposti, quindi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">pre</span>-stabiliti.Come è possibile riconoscere la rete universale sempre in fieri da quella ingannevole? </em></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-53837720659783308092009-06-09T09:17:00.000-07:002009-06-09T09:51:35.857-07:00The day after<div align="justify"><em>Sono Consigliera: ho avuto sorprendentemente una marea di voti.</em></div><div align="justify"><em>Ieri sera la piazza principale in poco tempo si è gremita di persone in attesa che i risultati fossero resi pubblici, la voglia di discutere e gioire insieme predominava in tutti gli animi. Dopo qualche ora di fibrillante attesa nella sala del Consiglio è stato proclamato anche il Sindaco e il Consiglio, gli sguardi stanchi hanno assunto un'insolita solennità, rotta,talvolta, da qualche lacrima. La serata piacevolmente fresca si è conclusa in pizzeria tra ricordi lontani e recenti scene di ordinaria follia da campagna elettorale. Tra le numerose battute, sorrisi ed abbracci si insinuava in me sempre più forte una strana angoscia, tremenda annunciatrice di ciò che oggi è accaduto. </em></div><div align="justify"><em>Nonostante i due signori che presentandosi mi hanno confessato di avermi votato poiché profondamente impressionati dal mio discorso sulla nuova <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">partecipazione</span>, benché molti avessero deciso di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">sostenermi</span> per affinità di idee o semplice <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">amicizia</span>, ero convinta di essere in difficoltà, di non riuscire ad avere i voti sufficienti, a causa di un sistema viziato di gestione delle preferenze. Queste mie lamentele avrebbero indotto molti ad aiutarmi.</em></div><div align="justify"><em> Il merito del mio risultato, quindi, non mi appartiene; questo, oggi, all'indomani dei risultati affermano i componenti del partito; forse sarà così, resta comunque imperscrutabile la volontà degli elettori. </em></div><div align="justify"><em>Il girotondo delle preferenze continua, non immaginavo che queste fossero così decisive per la formazione della Giunta e di altri incarichi. Incredula assisto a discussioni sterili, mentre anche nel mio paesello chi ha seminato razzismo coglie gustosi frutti e la vittoria della mia parte non è più così scontata.</em> </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-77989466586219415772009-06-08T02:29:00.001-07:002009-06-08T02:35:39.094-07:00In difesa...Sotto il cielo senza stelle, ma illuminato da un'immensa luna si è consumata la prima grande sconfitta del Pd e di tutti i partiti di Sinistra anche nella rossa Dicomano. La notte delle europee è stata lunga e litigiosa, mentre il Pd resiste con gran fatica e gli altri partiti di Sinistra scompaiono, Pdl, Lega , IDV e UDC avanzano inesorabilmente...<br />Dove abbiamo sbagliato? Spero nelle amministrative, mentre il cuore sommerso anche dalla stanchezza piange...Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-43854553186176049002009-06-06T04:53:00.000-07:002009-06-06T05:10:38.391-07:00Poche ore all'apertura dei seggi...<div align="justify">Ci siamo, sono pronta per andare al seggio... La tensione dei giorni passati si è trasformata in strana calma, ho sempre avuto paura del giudizio degli altri: amici, parenti e professori; ora sono veramente in gioco, il voto sarà inesorabile e definitivo. Il telefono continua a squillare, dall'altra parte vi sono solo voci risucchiate dal vortice delle preferenze e delle misere strategie, io sono qui ferma, impassibile: essendo stata messa al muro sono diventata forte e sicura. Se non dovessi passare, ho già vinto la mia battaglie, sono animata da alcune chiare idee e le perseguo. Oggi ho scoperto di essere coraggiosa, questo mi basta. </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-24410608672992120012009-06-01T06:45:00.000-07:002009-06-01T07:39:57.398-07:00Pronta per l'Auser!<div align="justify">In un mondo dove la vecchiaia femminile deve essere nascosta attentamente, la ruga sul volto di una donna sembra essere la più nefasta disgrazia, sinonimo della bellezza in rovina e, dall'altra, l'esperienza maschile una sorta di oggetto magico fiabesco dai mille poteri che permette a chi lo possiede di regnare <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">incontrastato</span>, mi preparo, contenta, ad incontrare le signore dell'<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Auser</span>. L'associazione è nel mio paesello costituita quasi totalmente da energiche vecchiette che non nascondono la loro veneranda età, anzi, la rendono motivo di vanto. Avendo organizzato attività per la biblioteca comunale e per l'<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Arci</span>, le ho già incontrate e conosciute. Sono attive, pronte ad utilizzare il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">pc</span>, a navigare su internet, a cantare, a fare sport ed a partecipare alle varie presentazioni di libri. Nella terza età riscattano con coraggio una vita di fatica, soddisfano la loro voglia di conoscenza, di dialogo e collaborazione. Impiegano il loro tempo in tutte quelle attività da cui in passato sono state tenute lontano a causa della loro condizione di donne. Ogni loro ruga, sguardo lucido e mano tremante esprime la bellezza del tempo che trascorre riservando costantemente sorprese, gioie e dolori. Stare con loro talvolta è faticoso, ma sempre piacevolmente confortante: hanno la capacità di ironizzare in modo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">dissacratorio</span> su qualsiasi situazione e persona. Sono schiette, prive di malizia; la semplicità con cui ti chiedono con "chi fai l'amore" o commentano qualche pettegolezzo paesano è disarmante. La loro voglia di vivere è così esuberante, forte, inarrestabile che non è possibile non venirne travolti.</div><div align="justify">Oggi devo recarmi da loro, assieme agli altri candidati, per chiedere il voto. Alcuni ragazzi in lista con me, che forse non le conoscono troppo, hanno la convinzione di trovare un gruppo compatto di anziane un <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_5">po'</span> rimbambite: non hanno idea di ciò che li aspetta. Durante il progetto dei "Quaderni della Memoria", ho avuto l'occasione di intervistarle sulla seconda guerra mondiale: se i ricordi passati erano spesso mitizzati, epopee eroiche infarcite di antiche parole dantesche, il loro costante <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">riferirsi</span> alla politica presente si caratterizzava per pragmatismo, sintesi e piena coscienza dei propri bisogni. Non basterà, quindi, distribuire qualche volantino e fornire indicazione di voto, il confronto con loro sarà il più duro della campagna elettorale, ma senza dubbio anche il più divertente. </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-56986171182844628012009-05-31T14:08:00.000-07:002009-05-31T14:40:48.459-07:00sul blog<div align="justify"><em>Correggendo i vari refusi (di cui mi scuso) dei post scritti fino ad oggi, mi sono resa conto che questo blog anziché essere un diario collettivo, com'era nei miei intenti, è divenuto un monologo quasi giornaliero di questi strani giorni. Nato come una sorta di compito si è trasformato lentamente in uno spazio, benché on-<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">line</span></span> e condiviso teoricamente col resto del mondo, completamente mio, un appuntamento con me stessa in relazione all'esperienza insolita e <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_1">coinvolgente</span> della campagna elettorale. Questa paginetta virtuale si è rivelata migliore di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">qualsiasi</span> camomilla: mi aiuta a chiarire le idee, a dare ordine alle sensazioni ed a trasformare le paure in semplici emozioni da descrivere. In questi ultimi giorni mi sembra anche di aver ritrovato un certo amore per la scrittura, quella spontanea, non meditata, ma catartica in quanto legata al fluire dei pensieri. Sono ritornata a giocare con la scrittura, divertimento che la costante scolarizzazione aveva lentamente consumato fino a farlo scomparire, perché ridicolo e infantile.</em></div><div align="justify"><em>Il blog, prima di tale esperienza, appariva ai miei occhi come il peggior prodotto dell'egocentrismo, la <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">trasformazione</span> malata della narrazione privata in racconto pubblico, l'ennesima confusione tra mondo-linguaggio intimo e sfera pubblica. Quanto ho scritto in questi giorni circa il rapporto formativo tra l'io e l'altro, tra l'io che si <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">oggettivizza</span></span> nel sé, è la palese rivalutazione del ruolo del blog tematico, di denuncia, o strettamente personale. Esso è proprio l'espressione dell'io che ricerca l'altro; un alter esterno lontano, mai conosciuto oppure un estraneo interiore, il sé che si scopre rileggendo i propri post; in ogni caso l'incontro è sempre eccezionale, ricchissimo e indimenticabile perché lascia un solco indelebile nella propria identità.</em> </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-31353523764245958002009-05-30T05:36:00.000-07:002009-05-30T14:59:22.116-07:00Il sole splende...<div align="justify"><em>Questa mattina ho seguito, come una piccola pecorella il pastore, tutti gli spostamenti al mercato dicomanese di Barducci, candidato alla Provincia. Nelle sue frasi banali c'era tanta verità, in primis la convinzione che la vita pubblica è per definizione dialogo con i cittadini, probabilmente questo confronto dovrebbe essere meno propagandistico e più autentico, ma, talvolta, lo spirito polemico deve lasciare spazio alla speranza. Oggi Il sole splende anche sulla campagna elettorale... L'opinione pubblica è onesta, schietta e soprattutto informata, almeno per quanto riguarda il livello comunale. Contenta ascolto e provo un grande amore per la mia comunità. Da sempre ho avuto interesse per la vita pubblica, mai, tuttavia, mi ero soffermata a riflettere su quanto sia legata visceralmente al mio piccolo paese, malgrado mi abbia troppo frequentemente deluso, abbia rappresentato un luogo incapace di accogliermi, totalmente assente nella mia identità, solo casuale spazio fisico affidatomi dal destino. </em></div><div align="justify"><em>Dicomano non mi ha dato amore, ma io sono pronta a donarmi a lui, a mettermi in gioco per lui, a curarlo, a crescerlo, perché ciò mi riempie di vita. Paradossalmente questa consapevolezza ha trasformato in poche ore il mio vago e ardente sogno di fuga in progetto concreto di vivere altre comunità lontane, ma la sua realizzazione oggi può attendere... Non è rassegnazione, né accetazione della via più semplice -non tentare scelte volte a cambiare connessioni-, piuttosto costruzione della premessa: prima di affrontare qualsiasi altra esperienza, devo aver provato, anche nel micro paese del Mugello, a provare passione. Il mio impegno politico di questi anni è stato il tentativo più riuscito di sentirmi viva, attiva e non solo preda di paure ed arida razionalità; è la mia vera via di fuga verso l'amore per la vita, per le soddisfazioni, le delusioni, le vittorie e le sconfitte.</em></div><br /><div align="justify"><em>Oggi il sole risplende, l'aria è piacevolmente fresca, le sporadiche nuvole, ricordo della burrasca notturna, aumentano la sensazione di vivere in una dimensione parallela, nuova: la piazza del mercato, i miei compagni candidati sono uguali, ma diversi, i miei occhi hanno appena cambiato prospettiva; niente appare più bello o gioioso di prima, ma ho finalmente preso possesso, per un istante, del mio io in un mondo traballante di immense incertezze.</em></div><br /><em></em><br /><br /><span style="font-size:85%;"><em>Forse un mattino andando in un'aria di vetro, </em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:</em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro</em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>di me, con un terrore di ubriaco.<br /></em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto</em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>alberi case colli per l'inganno consueto. </em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto</em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.</em></span><br /><span style="font-size:85%;"><em>[Montale, Ossi di Seppia]</em> </span>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-36592838929836863662009-05-29T04:53:00.000-07:002009-05-31T13:46:50.524-07:00Un mondo femminile...<div align="justify"><em>Perché se indosso un vestito ho l'obiettivo di cercare voti? La cultura della donna-oggetto è imperante anche a sinistra. Da ogni parte le attenzioni sono sempre rivolte al corpo femminile. Sembra che la donna debba essere giudicata solo per quello. Un discorso del genere può apparire obsoleto, ma non è così: in questi giorni lo sto sperimentando sulla mia pelle. Nella <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">profondità</span> delle coscienze ancora è presente la convinzione "maschio-centrista" per cui l'uomo si trova nella posizione di dominio, all'apice di una gerarchia e la donna può aspirare ad emergere solo conquistando col proprio corpo l'attenzione maschile.</em></div><div align="justify"><em>Quanta attenzione viene riversata alle curve femminili?</em></div><div align="justify"><em>Donna col velo o donna in minigonna il problema è sempre il suo corpo, che ancora nel 2009 non è strettamente suo, ma è lì per gli altri; infatti per molti appare inconcepibile che il velo o una gonna corta possano essere indossati solo per star bene con se stesse. </em><em>Il corpo della donna è per eccellenza dispositivo di potere: controllo della società maschilista sull'anima femminile. Non è importante come un io femminile percepisce il proprio sé compresa la sua parte <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">estesa</span>, ma come appare agli occhi degli altri, che per altro giudicano in base a ridicoli <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_2">canoni</span> imposti come trascendentali. La stessa bellezza femminile diventa da questione estetica, legata alla percezione di tutti i sensi, motivo puramente quantitativo, viene misurata con precisione scientifica in altezza, chili, taglie, età. Niente di più assurdo e paradossalmente niente di più <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">rassicurante</span>: le incertezze del vivere dovrebbero sparire con misure perfette. La mercificazione della corporeità femminile col tempo è rimasta costante, assumendo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">declinazioni</span> diverse, anzi è divenuta sempre più pervasiva entrando in territori fino ad oggi per essa vergini, come la politica. In questa campagna elettorale, analogamente a quella dell'anno passato, il solito dibattito <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_5">elettorale</span> ha ceduto il posto ad allucinanti discussioni sulla bellezza ed eleganza delle deputate o delle ministre. Non desidero certo una donna-uomo, ma una donna che esprima a pieno le sue peculiarità e in virtù di quelle possa emergere. Ogni persona ha caratteristiche proprie costantemente in fieri in grado di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_6">determinarla</span> come io all'interno della società. La mia esperienza, tuttavia, mi suggerisce che la sfera femminile è spesso più propensa al dialogo, al confronto con l'altro, all'empatia; è attenta ai particolari e allo svilupparsi delle relazioni; non ha ansia di potere e denaro. Le sue energie spesso sono spese nel volontariato e nell'<span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">associazionismo</span> perché è animata da una mente in cui il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">logos</span> si sposa col pathos. Nella vita pubblica queste sono doti eccezionali, implicano maggiore sensibilità per la comunità e, soprattutto, per la tutela dei diritti dei più deboli; non possono, quindi, essere ignorate.</em></div><div align="justify"><em>L' altro mondo possibile tanto cercato, probabilmente non è altro che un mondo più femminile.</em></div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-90775990564404905222009-05-28T02:57:00.000-07:002009-05-28T05:08:40.092-07:00La serietà non è più una virtù<div align="justify"><em>Ieri sera nell'ennesimo incontro di presentazione del programma, durante il mio intervento, ho dimenticato gli appunti che avevo tra le mani e mi sono lanciata in una lunga parentesi sulla necessità di recuperare la dimensione della serietà.</em></div><div align="justify"><em>La cultura imperante dei soldi e del successo a tutti i costi ci suggerisce continuamnete "take it easy", non pensare, carpe diem senza scrupoli. Facile, così diventa accusare l'altro che viene da lontano, leggera è una vita fatta di sorrisi falsi, di ridicole battute e di bellezza omologata, semplice è un mondo diviso tra bianco e nero: senza sfumature né rapporti autentici,agevole è l'essere furbi. L'easy ha conquistato tutti, destra e sinistra, religiosi e atei; è divenuto valore dominante guida di ogni comportamento. Nessuno osa metterlo in discussione.</em></div><div align="justify"><em>La complessità è ripudiata perché associata alla serietà, quest'ultima significa noiosa onestà, riflessione, messa in discussione del proprio io, impegno, continuità, essere al servizio degli altri.</em></div><div align="justify"><em>La serietà non è più una virtù e la nostra società sembra incosapevolmente galleggiare felice su un fluido magma di tragedie interiori... Siamo sicuri che il take it easy sia la strada giusta?</em> </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-19723046026279725552009-05-26T01:13:00.000-07:002009-05-31T13:49:17.137-07:00segui il flusso: l' open source tra rischi e virtù<div align="justify"><em>Il termine open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">source</span> allude alla fruizione di un prodotto comunicativo, quindi sociale, culturale, informatico frutto di un lavoro collettivo o di un singolo all'interno di una serie di relazioni. Per la sua stessa natura il post-moderno si lega strettamente a tale concetto di fair use: accessibilità gratuita, democratica. L'epoca del Post-Moderno porta con sé frammentazione, complessità, fine delle grandi ordinate narrazioni ideologiche-religiose del passato, è l'epoca in cui si prende coscienza dell'essere altro rispetto al moderno, in cui si porta l'attenzione sulla differenza, sull'ombra; in virtù di ciò tutte le forme espressive attuano una sorta di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">decostruzionismo</span>: si ispirano ai testi esistenti dando a questi una nuova lettura, un nuova forma, generando così il nuovo. In tal senso l'accesso libero ai prodotti culturali del passato è, non solo una scelta politica atta a garantire a tutti, al di là delle possibilità economiche, la conoscenza di opere letterarie, musicali, cinematografiche fotografiche e figurative delle varie tradizioni culturali mondiali, ma anche un processo fisiologico della società cultura post-moderna in cui viviamo e di cui ci nutriamo . L'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">source</span> sembra essere il miglior emblema del concetto di rete. L'organizzazione gerarchica cede il passo alla rete, non più, quindi, ricerca di verità assolute, di categorie trascendentali, di uniche radici di strutture arboree ben ordinate secondo priorità, di una <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">Ur</span>-struttura; in ogni disciplina scientifica, nell'arte, nella produzione industriale e nei rapporti sociali sembra prevalere la rete, la collaborazione fra nodi secondo un' organizzazione non più gerarchica ma dettata dalla condivisione e dalle sinergie, in base quindi ad un'organizzazione altra rispetto a quella tradizionale. </em></div><p align="justify"><em>Con i <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">new</span> media le strutture neuronali sembrano essere state trasportate all'esterno del cervello e divenute modello per l'organizzazione di un'intelligenza totale che non è semplice somma delle parti, ma è qualcosa di più, un sapere che raccoglie lo scibile frutto della libera circolazione di idee, di connessioni tra narrazioni personali e di gruppi. Non hanno più spazio le epistemologie fondate sul soggetto trascendentale, o sull'empirismo dei fenomeni naturali. Chi cerca di arrestare tale flusso è destinato a fallire, le leggi tradizionali sulla proprietà intellettuale possono arginare, stringere i lacci delle infinite possibilità dell'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">source</span>, ma il risultato ottenuto è molto diverso dagli intenti;la loro esistenza, infatti, permette paradossalmente di realizzare reti sempre più forti la cui identità coincide con la volontà di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_6">trasgredire</span> le norme tradizionali e i loro confini nazionali .</em></p><p align="justify"><em>L'introduzione della proprietà intellettuale, da cui segue il diritto d'autore, è stata una grande rivoluzione che ha permesso alla fine epoca Moderna agli scrittori, compositori, giornalisti di salvaguardare la propria creatività e di poter vivere in modo dignitoso del proprio lavoro. Sul piano editoriale ha comportato lo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">sviluppo</span> di un maggiore spirito imprenditoriale e ricerca di novità, inediti. Presto, tuttavia, la proprietà culturale si è trasformata in proprietà industriale, il confine tra profitto e salvaguardia si è col tempo sempre più assottigliato sino a sparire. Il diritto d'autore ha perso il suo significato, anzi rappresenta la condanna a morte degli editori e soprattutto limita la creatività del Post-Moderno, un'espressività comunicativa fondata sulla <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">decostruzione</span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">rimediazione</span>. Il diritto d'autore, infatti, permette lo sviluppo di tale comunicazione solo a chi ha disponibilità economica per pagare il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">copy</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">right</span>, come narra il fumetto "<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">Bound</span> by <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">law</span>?"; una giovane regista di documentari difficilmente potrà produrre in modo indipendente la sua opera. L'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">source</span>, però, in tutte le sue declinazioni rischia di essere un' illusoria utopia dorata il cui luccichio nasconde numerose ambiguità legislative, economiche e teoriche.</em></p><p align="justify"><em>Sembra che la legge non riesca a comunicare con la società; ancorata al passato, cieca, non osserva il futuro, lo rifiuta, perdendo così d'autorità. Sarebbe necessario un sistema legislativo capace di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_15">auto-rigenerarsi</span>, di trovare l'equo equilibrio tra totale anarchia e completo controllo.</em></p><p align="justify"><br /><em>Le grandi industrie hanno, invece, velocemente compreso le potenzialità dell'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">source</span>: la sua sintonia con gli umori del mondo contemporaneo. Stanno, così, cercando di penetrarlo e piegarlo ai propri interessi. Multinazionali che elaborano software investono in programmi open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">source</span>, l'industria culturale cerca di entrare in dialogo con questo, ad esempio gruppi musicali come i <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">Radiohead</span> mettono a disposizione alcune loro canzoni gratuitamente sul web. Il mondo cinematografico sfrutta il web 2.o per rendere alcuni film e serie televisive fenomeni di massa, <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_19">spandendo</span>, grazie a blog non ufficiali, siti amatoriali e gruppi su <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20">facebook</span>, quell'alone mitologico. Talvolta prodotti amatoriali sviluppati nell'ambito dell'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21">source</span> sono da stimolo per la pubblicità che gira sui mass media tradizionali; le agenzie pubblicitarie si ispirano ai video di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22">you</span> tube, alla loro estetica, ai contenuti prevalenti, per elaborare spot in <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_23">sintonia</span> con l'utenza. Software a pagamento si modellano sui programmi nati dalla collaborazione dal basso, quindi maggiormente rispondenti ai bisogni degli utenti, poiché sistemi in grado di evolversi velocemente. In generale lo stesso sistema di produzione industriale si modella sul paradigma della rete, dell'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24">source</span>, essendo sempre più <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25">delocalizzato</span> in tutto il mondo, diviso in micro-distretti che collaborano per la produzione di un medesimo oggetto.</em></p><p align="justify"><em>Sull'open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26">source</span> entrano quindi con forza interessi economici , questo insinua il sospetto che l'apertura e l'accessibilità democratica siano solo apparenti. La comunicazione open <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_27">source</span> rischia di essere <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28">eterodiretta</span> dall'economia ed anche l'espressività profonda autentica si perde nell'oceano delle immagini dell'apparire, delle aride icone dell'omologazione , dell'<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29">overload</span> di informazioni generiche , la cui gerarchia- si pensi a wiki, a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30">rss</span> -solo apparentemente è frutto di una scelta collettiva, di condivisione e confronto. L'introduzione dello spirito critico, quindi di una formazione della persona autentica potrebbe evitare il rischio di essere abbagliati dalla complessità, <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_31">finendo</span> in un labirinto senza senso.</em></p>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-6867563145927166292009-05-25T17:04:00.001-07:002010-02-11T13:19:55.724-08:00preferenze, che orrore!<div align="justify"><em>Abbondante e tranquilla cena dei candidati del <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-error">Pd</span>, tutti appaiono allegri, la vittoria è quasi scontata. Si respira un clima di simpatia, qualche rimprovero del candidato Sindaco per il nostro eccessivo <span id="SPELLING_ERROR_1" class="blsp-spelling-corrected">entusiasmo</span>, ma tutto sembra filare liscio, come una grande famiglia che dopo qualche piccolo scontro si riunisce sinceramente poiché sa di essere accomunata da un medesimo destino.</em></div><div align="justify"><em>La speranza che le tensioni dei giorni passati fossero, appunto, un lontano ricordo si rompe improvvisamente appena entrati nella piccola e sporca stanzetta delle riunioni: la sede del circolo Enrico <span id="SPELLING_ERROR_2" class="blsp-spelling-error">Berlinguer</span>. Il segretario prende il suo posto di comando dietro il <span id="SPELLING_ERROR_3" class="blsp-spelling-error">tavolone</span> antico, dopo un breve memorandum dei prossimi appuntamenti elettorali la discussione cade nuovamente sulle preferenze, il clima gioioso scompare, prendono il sopravvento negli sguardi di tutti i candidati astio e paura; la politica è questo, bellezza. A destra veline soldi e razzismo, a sinistra gerarchia di incarichi e scontri interni, gli ideali sono vecchie narrazioni che non trovano posto neanche dalla mia parte; sono vetusti scheletri che fieramente vanno <span id="SPELLING_ERROR_4" class="blsp-spelling-error">definitivamente</span> sepolti.</em></div><div align="justify"><em>Cosa resta? </em></div><div align="justify"><em>La politica è solo uomini pronti a tutto per un pugno di voti?</em> </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-17662939800611483372009-05-24T12:39:00.000-07:002010-02-11T13:24:47.191-08:00Il naufragio del Pd; volpi, leoncini e speranzosi agnelli.<div align="justify"><em>Ho compilato la lista, scritto i possibili elettori o gruppi dove potrei trovare i voti, ma su quali basi dovrò chiedere di scrivere sulla scheda il mio nome a queste persone?</em></div><div align="justify"><em>Appurato, infatti, che la meritocrazia non premia, che la <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-corrected">societa</span> reale risucchiata dal qualunquismo si rifiuta a priori di leggere un programma o partecipare ad un incontro pubblico mi chiedo in quale modo si forma oggi l'opinione pubblica politica, per definizione, sin dalla polis ateniese, pilastro di ogni democrazia.</em></div><br /><div align="justify"><em>Dal piccolo al grande il gioco si focalizza sull'individuo, quindi la faccia del candidato; ciò, rimandando all'idea di chiarezza e <span id="SPELLING_ERROR_1" class="blsp-spelling-corrected">responsabilità</span>, apparentemente potrebbe sembrare corretto, ma il nocciolo della questione è capire quali aspetti del candidato devono essere oggetto di valutazione. </em></div><div align="justify"><em>Mancano due settimane alle elezioni ed ho capito che l'importante è essere amici di tutti, stringere le mani, non risparmiare mai battute e, al massimo, dispensare qualche breve spot elettorale calibrato sulla persona da convincere. Nel mio piccolo mondo di centro-sinistra ho trovato, così, la chiara dimostrazione dell'efficacia del paradigma <span id="SPELLING_ERROR_3" class="blsp-spelling-error">berlusconiano</span>.</em><br /></div><div align="justify"><em>Il <span id="SPELLING_ERROR_4" class="blsp-spelling-error">Pd</span>, partito che, tuttavia, ancora vedo come unica possibilità a disposizione dell'Italia per salvarsi dal baratro del <span id="SPELLING_ERROR_5" class="blsp-spelling-corrected">razzismo</span>, della povertà, dell'ignoranza e della disuguaglianza sociale, non ha più una direzione stabilita da una meta u-topica all'orizzonte; sta ruotando su facce prive di spessore, segni paradossalmente senza significato, dotati solo di uno squallido omologato significante-il volto sorridente e sicuro di sé-. Molti per descrivere la situazione attuale del più grande gruppo di opposizione utilizzano la metafora della barca che naviga a vista nella nebbia. Tale immagine non è molto appropriata, sarebbe più opportuno paragonare il Partito Democratico ad un naufrago che tenta di rimanere a galla, aggrappato alla speranza. Nel primo caso lo smarrimento è momentaneo, occorre solo attendere che la nebbia sparisca affinché la rotta possa essere nuovamente ripresa. La seconda metafora, invece, descrive una situazione ben più grave, in cui non vi sono progetti, soluzioni solo speranza e l'abbandonarsi alla "corrente". Il <span id="SPELLING_ERROR_6" class="blsp-spelling-error">Pd</span> è chiaramente in quest'ultima situazione, poiché, anziché reagire ed elaborare alternative culturali e progettuali, continua d infliggersi del male, concentrandosi su vecchie e nuove strategie di potere frutto di scontri personali e niente più. Senza un quadro di riferimento stabile e duraturo assomiglia ad un contenitore stracolmo di girini che si muovono istericamente cercando di divenire ciascuno la prima rana per occupare più spazio. Nella mia breve esperienza ho incontrato troppi volponi nell'ombra pronti a cucinare agnellini e tanti piccoli leoncini molto intraprendenti e sfacciati che sotto la protezione degli anziani furbacchioni aspirano alla propria affermazione</em> personale.</div><div align="justify">Appare chiaro che i problemi del partito democratico non sono di età o genere, ma frutto del persistere di vecchie idee e vetuste furbizie.</div><div align="justify">Giorno dopo giorno la mia propensione alla critica sta trasformandosi pericolosamente in patetico risentimento.Continuo, malgrado tutto, come il naufrago, a sperare: la lotta intestina tra i predatori li porterà ad autodistruggersi e gli agnelli, grazie ad un rinnovato elettorato partecipe ed ad una società civile più matura e critica, potranno, mantenendo il loro onesto candore, prendere in mano le sorti del <span id="SPELLING_ERROR_7" class="blsp-spelling-error">Pd</span>. </div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108726479239636147.post-1754517447558628012009-05-22T14:06:00.000-07:002009-05-31T13:53:28.973-07:00Campagna elettorale tra incubi notturni e disillusioni diurne.<div align="justify"><em>La ricerca delle preferenze sta diventando insopportabile, secondo calcoli fatti da esperti strateghi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">mugellani</span> per essere eletta in Consiglio Comunale necessito almeno di 50 preferenze. Ho pochi parenti e non troppi amici votanti a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Dicomano</span>, non ho vicini di casa - abito in una villetta singola-, non ho il macellaio di fiducia, né grande appoggio del partito perché il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">pd</span> è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">easy</span>, così fluido da perdersi dietro inutili giochini di potere. Come fare? Fino a qualche ora fa pensavo, da illusa <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">sognante</span>, che le <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_5">preferenze</span> siano essenziali, oltre la scelta del partito e della coalizione, è indispensabile poter votare la persona. Dotata di grande ottimismo, sono corsa alle varie iniziative, sono intervenuta: prendendo spunto dal programma della coalizione, ho spaziato tra vita quotidiana e attualità nazionale, regolarmente ogni intervento è stato piacevolmente accolto da applausi e complimenti. Per giorni e giorni sono stata stupidamente convinta che tutto procedesse per il meglio. Qualche ora fa alcuni strani discorsi e sospettosi atteggiamenti mi hanno aperto gli occhi; intimorita dalla sensazione di essere ingabbiata fra molteplici furbizie, sconfitto il mio orgoglio, ho chiesto consiglio. Ecco per salvarmi le mie prossime mosse: devo contare i voti sicuri, successivamente compilare la lista delle persone papabili a cui devo chiedere esplicitamente la preferenza... Cosa? Dovrei salutare tutti i conoscenti e dopo qualche frase di rito propormi candidamente come la consigliera ideale? Il mio sogno si rompe in mille pezzi, ritorno sullo sporco pianeta terra e tutto, malgrado le as<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">solate</span> giornate, diventa buio. Solo ora mi è cristallino che non ha, anche in campagna elettorale, alcuna importanza il merito e l'impegno; per ottenere voti è necessario conoscere e chiedere, innescando, così, il giusto passa parola. Sono disarmata, questa è la via non c'è <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">alternativa</span> , a pochi interessano le mie idee, il mio impegno, la m</em><em><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">ia</span> persona, le mie competenze ed esperienze nell'associazionismo. Per il "mio" partito sono una pedina da manovrare, per i candidati degli altri partiti <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_9">appartenenti</span> alla "mia" coalizione una fastidiosa concorrente troppo esplicita, per i cittadini niente, al più una faccia o un nome. Mi chiedo se questa sia democrazia, se il voto sia realmente rappresentativo, se la politica nell'amministrazione di un comune abbia una funzione oltre alla sua <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">autolegittimazione</span>.</em></div><div align="justify"><em>Stasera ho paura; temo di non essere tagliata per l'attività politica, di aver poco pragmatismo e senso della strategia, di non essere eletta, di essere troppo ingenua e, soprattutto, di addormentarmi. </em></div><div align="justify"><em>Non voglio, infatti, come è accaduto nelle scorse notti, nuovamente sognare di essere inseguita da squadre compatte di giovani mascherati con svastiche sul petto ed armati con strani fucili che sparano lance. Mentre io indifesa corro e chiedo aiuto invano, gli uomini tutti neri procedono con disciplina militare, senza affaticarsi mi raggiungono, sono ormai nelle loro mani, ma questi mi ignorano, non mi toccano. Qualcuno, non so chi, mi avverte che è la loro tattica: mi uccideranno lentamente, senza che io comprenda cosa sta accadendo. L'ansia è totale, insopportabile, si impadronisce di ogni cellula del mio corpo, nell'incubo mi impongo di svegliarmi, apro gli occhi e scorgo sulla parete un enorme ragno nero, velocemente cerco di ucciderlo, ma avvicinandomi vedo che è più grande della mia mano, guardo più attentamente sulla parete ci sono centinaia di altri insetti neri giganti, la situazione è grottesca, l'ansia è sostituita dal panico. Mi sono catapultata da un incubo in un altro e non riesco a svegliarmi</em> ...</div>Giuliahttp://www.blogger.com/profile/11616380145574451323noreply@blogger.com0