domenica 10 maggio 2009

Primo giorno di campagna elettorale:costruire una comunità...

Ieri è stata presentata con un' ampia assemblea pubblica la lista della coalizione di centro-sinistra per le amministrative. Ciascun candidato al consiglio comunale doveva in breve chiarire i motivi che lo avevano spinto ad accettare la candidatura.
Mi sono ritrovata, grazie agli spunti di riflessione tratti dal blog di Martin e Iamarf, a parlare con enfasi, anche eccessiva, di rete, di città diffusa, quindi del superamento delle gerarchie e dei tradizionali centri di potere.
La politica può cogliere spunto per rinnovarsi, quindi per ritornare alle sue origini più autentiche: agire da e per la polis, dalla struttura della rete, del web (inteso nei suoi aspetti virtuosi). Questo significa interpretare la realtà attraverso la parola chiave comunità. Rendere i paesi comunità è la sfida politica più alta. Cum-munus con dono , dove il donare è spontaneo reciproco, privo di interessi e consiste nell'ascolto, nell'emapatia, quindi nel riconoscimento dell'altro e del dialogo con questo. Costruire una comunità significa tessere socialmente reti di relazioni interpersonali, pubbliche e costruttive volte al miglioramento della qualità della vita di ciascuno perché formative. La comunità, essendo com-partecipazione, è la via verso la democrazia autentica. Il volano per la realizzazione di una community, di un progetto condiviso da tutti con regole chiare e naturalmente accettate, è proprio la comunicazione: il mettere in comune, non trasmissione di informazioni, ma scambio aperto in fieri sempre migliorabile.
Da scettica delle ICT mi sono ritrovata a presentare uno pseudo e un po' pasticciato modello politico-amministrativo che proprio a quelle guarda; gli astanti hanno apprezzato molto e forse un margine di miglioramento può esistere davvero... Oggi mi sento ottimista!

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