mercoledì 6 maggio 2009

veline da regime

Veline nella lista Pdl per le europee e scuola politica per formose assistenti parlamentari, allibisco perchè pochi si indignano, la ragione, l'orgoglio e la passione soccombono sotto pesanti bauli di silicone, soldi e fama. Eppure proprio la politica dovrebbe riflettere su sè e indurre alla riflessione, cercare vie da percorrere per approdare ad un cambiamento che non sia fine a se stesso: un semplice spot elettorale. Una piccola, ma pungente rivoluzione potrebbe esplodere pacificamente solo attraverso non volti nuovi, ma idee, progetti inediti. Può esistere una classe dirigente che non abbia come unico telos la propria autolegittimazione?
Le donne, da sempre in minoranza nella gestione della res publica, dovrebbero riavvicinarsi alla politica, aspirare ad entrare nelle liste, ma in che modo? Escludendo a priori lo strumento del corpo avvenente, non è , però, da difendere il cursus honorum imposto dal Pd, un percorso fatto di diritto di nascita e inquadramento in correnti dietro l'ala misteriosa e per definizione rassicurante dell'astuto misero capo-corrente; può esistere una piccola strada altenativa, magari un sentiero impervio difficile, tuttavia giusto e trasparente?